28/06/07

Matcha muffins & Meme (Senza di te non ci starei...)



Da una foto nata per caso, oltre a presentarvi il mio primo esperimento con il matcha, riesco anche a rispondere al Meme a cui mi ha invitato Elisa qualche tempo fa :))

Ma andiamo con ordine e parliamo del Matcha. Questo pregiatissimo thé giapponese è stato (soprattutto qualche tempo fa) un ingrediente "cult" tra i food blogger. Io sono arrivata nella blogsfera un po' dopo questo boom di verde ovunque, e ho evitato per un po' il contagio, pur avendo visto un'intera sezione di bellissime ricette col Matcha sul blog di Fiordizucca, ed essermi incuriosita per esperimenti fatti qua e là da varie foodblogger. Ma, l'altro giorno, quando ho visto questo rotolo dolce di Anna, non ce l'ho fatta più: troppo bello! E io sono troppo curiosa per non provare :P
Seguendo il consiglio della droghiera sotto casa che me l'ha venduto, ho reputato di andarci piano: 1 cucchiaino per 130g di farina) e ho provato con dei semplici muffins, che sono sempre una colazione molto apprezzata. Ho preparato i muffins mescolando farina di cocco e farina bianca, e aggiungendo il matcha e 2 cucchiai di pistacchi di Bronte pestati nel mortaio. Risultato ottimo: profumato ma equilibrato e...verde!! (In realtà, se ci mettevo due cucchiaini era meglio, ma non avevo idea del sapore).

E veniamo al meme, sull'oggetto/utensile davvero indispensabile in cucina. Per me è il mortaio, che fa parte della tradizione della mia famiglia e della mia città (un pesto senza mortaio non è un vero pesto!), e che ho sempre usato per pestare le spezie (e fare ottimi masala casalinghi), la frutta secca, i ceci per l'hummus, le zucchine e quant'altro. Certo il mixer ce l'ho e lo uso, ma pestare od omogeneizzare i cibi non è esattamente la stessa cosa. E poi il mortaio, diciamolo, è bellissimo da vedere. A Genova, in molte case, ce ne sono di antichissimi (e pesantissimi) e ogni tanto, sepolto in un giardino di una vecchia casa di campagna, ne puoi scovare uno. Ma questa è una vecchia storia... di un mortaio che è stato in mio possesso e che poi è stato rubato (a dispetto dei suoi 10 chili di peso!).

27/06/07

Fichi!!! (Crostata dolce e crostini affumicati)



I fichi li adoro. Mi ricordano l'infanzia, con quell'albero in giardino che è diventato grande insieme a me, e le scorpacciate che io e mia madre ci facevamo mentre mio padre li raccoglieva con la scala. E poi le marmellate. Anni fa, poi, ho vissuto in campagna per un po', e pure lì c'era un magnifico fico che dava frutti abbondanti e dolcissimi.
Certo i fioroni che si trovano in questa stagione non hanno nulla a che fare con i fichi "veri", per i quali occorre aspettare agosto. Ma mi è venuta voglia, anche perché da un po' avevo in mente di provare ad abbinarli al tonno affumicato (la foto sotto). Così ne ho comprato una decina e, crostini a parte, ho pensato di fare, una volta tanto, una tortadolce.
La ricetta della crostata di fichi e mandorle l'ho rubata a Cavoletto, sostituendo la pasta sfoglia (che nelle torte dolci non mi piace, ma lei lo spiega che è una torta veloce!) con una pasta brisée fatta da me (200g di farina, 1 tuorlo, 1 presa di sale e 3 cucchiai di acqua fredda).

I crostini sono semplicissimi ma, da provare come alternativa a fichi-prosciutto o fichi-salame. Ho usato del pane fatto da me con della farina di grano saraceno mescolata a quella bianca e semi di sesamo nero. Ho spalmato con caprino, una macinata di pepe, una fetta di fico, il tonno e una spruzzata di succo di limone.

25/06/07

Spiedini...



...di polpette di palamita, pomodorini e melanzane grigliate.

Sono un po' pigra (in cucina e sul blog) in questo periodo. Non c'è niente da fare ma, quando arriva l'estate, ho voglia di stare in casa e al pc il meno possibile (lavoro a parte, purtroppo :/). Sono indietro con almeno due meme (Elisa, Max, prometto che li farò!) e, dopo oltre 90 ricette in quattro mesi, a volte non ho voglia di postare nulla. Ma il blog deve essere un divertimento, e non un compitino da svolgere ad ogni costo, quindi ho fatto pace con la mia poca voglia, e vediamo come andrà :)
Ma non è che non cucini, né tantomeno, che mi sia passato l'appetito!
Questa è una ricettina semplice e sfiziosa da mangiare con le mani, sorseggiando un bel bicchiere di vino bianco fresco :)

Ingredienti: 4 tranci di palamita, la scorza di un limone, olio, pangrattato, aglio, sale e pepe, melanzane già grigliate, pomodori piccoli.

Pulite con cura i tranci di palamita eliminando la pelle e tutte le lische. Tritate grossolanalente con un coltello e condite con fleur de sel, pepe, uno spicchio d'aglio schiacciato, metà scorza di limone grattuggiata, un cucchiaio d'olio e un po' di pangrattato leggermente tostato. Deve risultare un composto sufficientemente sodo per formare delle polpette. Preparate ora le polpette e passatele in un composto di pangrattato (non tostato), la restante scorza di limone e olio. In questo modo, per dorare le polpette, non sarà più necessario friggerle, ma sarà sufficente cuocerle un una padella leggermente unta per un paio di minuti per lato. Infilzatele ancora calde sugli spiedini alternandole a pomodorini freschi e fette di melanzane grigliate. Pappate subito :)

20/06/07

Le aragoste di Boccadasse



Boccadasse è un piccolo borgo di pescatori situato a pochi minuti dal centro di Genova.
I genovesi amano passeggiare sul lungomare di Corso Italia e arrivare fino a Boccadasse a prendere il gelato. Boccadasse è un borgo antico a due passi dal rumore e dal traffico della città. Un luogo dove sembra che il tempo si sia fermato: la piazzetta, le ripide "creuze", la chiesa e la piccola spiaggia. A Boccadasse non ci sono stabilimenti balneari ma solo barche di pescatori che continuano la loro secolare attività. Qualche mese fa, i pescatori di Boccadasse, si sono visti sequestrare le loro piccole barche, perché, secondo la legge, avrebbero abusivamente occupato (chissà da quanti dacenni...) il suolo demaniale. Ma, per una volta, alla fine ha vinto il buon senso: i pescatori la scorsa settimana hanno ottenuto il dissequestro delle loro barche,e ora troveranno un accordo per versare il dovuto. E la vocazione marinara del piccolo borgo resterà intatta.
Per la gioia dei pescatori, ma anche di tutti i genovesi (e non) che amano questo piccolo e prezioso borgo antico e il suo mare.



Ieri, un pescatore di Boccadasse ci ha regalato due piccole aragoste appena pescate. Non ho avuto il coraggio di ucciderle io nella pentola (ognuno ha i suoi limiti e, dai racconti che ho letto in rete, credo che i miei non li supererò mai), così ce le ha portate già bollite. Non mi è rimasto altro da fare che aprirle e trovare qualcosa di semplice per accompagnarle: riso venere, avocado, olio, lime, sale e pepe :)

19/06/07

La civiltà della forchetta


Un viaggio affascinante tra usi alimentari, strumenti e pratiche di cucina, tra prescrizioni religiose e modi dello stare a tavola. Un'avventura che si snoda dal Medioevo al '700, tra dati concreti e aneddoti curiosi, che racconta come i grandi eventi della storia hanno influenzato le abitudini alimentari, lo sviluppo delle tecniche di cottura e, in qualche modo, i gusti: "I mercanti infatti non scambiavano solo merci e denaro, ma anche, idee e soprattutto mode, usi e costumi, compresi i modi di cucinare; essi abitavano per anni lontano dal loro paese, portavano con sé servi e cuochi, ma quando tornavano a casa anche i servi ed i cuochi avevano appreso molte cose e qualcuno di essi si fermava nella città ospite ad esercitare la sua arte".

Ecco qualche passaggio tratto dal capitolo dedicato al pesce:

"La cultura mediterranea ha fatto del mare il luogo del pericolo, del viaggio rischioso (è il caso di ricordare Ulisse?), della via di comunicazione veloce e poco costosa, ma perigliosa. I documenti assicurativi ed i noli marittimi medievali nonché le locuzioni dialettali del più recente passato ci ricordano che quando il marinaio attracca ad un molo è giunto «a salvamento».
Ulisse varca le colonne d'Ercole e perisce, il mare non ama i curiosi (si dice). Solo nei paesi dell'Atlantico e del Mare del Nord il mare è considerato come una risorsa. Mai nel Mediterraneo e tanto meno nelle isole. Nel mondo medievale il potere e la ricchezza sono legati alla proprietà terriera e alle greggi (pecunia).
Homo sine pecunia imago mortis. Il pescatore è fuori dal territorio, rischia la vita per procurarsi il cibo, non possiede greggi e la sua preda non è sicura come il prodotto dell'agricoltura o quello dell'allevamento. Se il mare è tempestoso non si esce e, quindi, non si produce. La tempesta può durare giorni ed il mare può essere inagibile per settimane; questo vuol dire assenza di prede, può voler dire fame. Nessuno voleva fare il pescatore. [...]
I nobili, i guerrieri, i forti, mangiano quantità industriali di carne, i signori feudali sono carnivori, i ricchi possiedono terre e greggi o mandrie, il macellaio è un artigiano che diventa ricco. La carne è proibita nei giorni di digiuno, il pesce no. Quindi il pesce non nutre come la carne. Lo so che non è vero (almeno in parte), ma se si permette di mangiare pesce in quaresima, al venerdì e nei giorni di vigilia, vuol dire che «è come digiuno». Si tenga anche conto del fatto che i pesci «popolari», quelli catturati in grandi quantità (sgombri, acciughe, sardine, ecc.), non sono graditi ai ricchi, che preferiscono i grandi «pesci di scaglia», i pesci bianchi (sparidi, branzini, ecc.); questi pesci sono casuali, frutto di cattura, anche se relativamente frequente, secondo la stagione; non sono programmabili, ma ricercati, e quindi costosi.".


Giovanni Rebora
La civiltà della forchetta - Storie di cibi e di cucina
Laterza, Roma-Bari, 2002

Giovanni Rebora è docente di Storia economica dell'Università di Genova. Oltre a diversi articoli di storia economica medievale e moderna, ha pubblicato La cucina medievale italiana tra Oriente e Occidente (Genova 1992) e Colombo a tavola (Savona 1992). Ha organizzato nel 1983 il primo Convegno internazionale di cultura e storia dell'alimentazione. Dirige da qualche anno un insieme di ricerche sulla storia dell'alimentazione in Italia dal punto di vista sia della produzione e della distribuzione degli alimenti.

14/06/07

Turbantini di pesce ai pistacchi



Finalmente sono riuscita a provare il metodo di Lory per ottenere dei turbantini perfetti. E, come immaginavo, ha funzionato! Addio stecchini e addio filo da cucina: basta un pezzetto di carta d'alluminio ed è fatta :))
Ovviamente ho provato col pesce e...non ci credo neanche io, con un pesce d'acqua dolce. Non so perché mi sia venuta questa stramba idea (saranno 15 anni che non mangio un pesce d'acqua dolce e... non mi mancava), però due giorni fa ho visto questi filetti, che erano bellini, e lì ho presi senza riflettere. Arrivata a casa, sono finiti immediatamente in congelatore, perché non avevo idea di che farne. Oggi invece, mi sono tornati in mente i turbantini di pollo di Lory e ho deciso di provare. Lasciando da parte il pesce persico (che per me NON sa di pesce) questi turbantini sono assolutamente da provare. E la ricetta che ho improvvisato per riempirli e accompagnarli, mi è sembrata molto buona.

Ingredienti: 2 filetti di pesce, una manciata di pistacchi, 1 cucchiaio di pecorino grattuggiato, basilico, olio evo. Per le verdure: 1 spicchio d'aglio, 5 zucchine tagliate a dadini, pane secco grattuggiato grosso, sale, basilico e menta, pomodorini freschi.


Prendete i filetti, batteteli leggermente per assottigliarli, e tagliateli ciascuno in tre parti. Preparate il pesto di pistacchi pestando in un mortaio i pistacchi con il basilico, il pecorino, un pizzico di sale e un cucchiaio d'olio. Fate cuocere le zucchine in una padella antiaderente con un cucchiaio d'olio, uno spicchio d'aglio, basilico tritato e un pizzico di sale (dovono rimanere croccanti). Spalmate su ciascun filetto ottenuto il pesto di pistacchi e un cucchiaio di zucchine. Arrotolate il filetto e avvolgetelo nella carta d'alluminio stringendo bene a formare dei salsicciotti. Fate cuocere i salsicciotti in una padella antiaderente per un paio di minuti per lato, e mettere da parte a raffreddare. Ora preparare la mollicata facendo dorare il pane con un cucchiaio d'olio, uno spicchio d'aglio tritato, un trito di basilico e menta e un pizzico di sale. Preparate una teglia da forno, ricoprendola con la dadolata di zucchine (io, a questo punto, ho unito anche qualche pomodorino a fettine), sistemate al centro i turbantini a cui avrete tagliato le estremità. Spargete su pesce e verdure la mollicata e mettete sotto il grill per 5 minuti. Togliete la stagnola dai turbantini e servite!

13/06/07

Il panino gourmet: tonno affumicato, mozzarella di bufala e zucchine grigliate

A Genova, in piazza Caricamento c'è una panineria take-away molto famosa (a cui più di recente se n'è aggiunta un'altra, meno storica, ma non meno interessante) che con massimo 3 euro ti consente di scegliere tra una varietà sconfinata di salumi, formaggi, verdure fresche, grigliate o sott'olio, pesce marinato e salse varie. E nel tuo panino ci puoi mettere assolutamente tutto quello quello che vuoi. Il Gran Ristoro - così si chiama questo posto - è un'appuntamento fisso per buona parte degli impiegati del centro e degli studenti, e di chiunque voglia un panino gustoso da mangiare al Porto Antico. Quando a pranzo ho voglia di un po' di sole e non ho niente da cucinare vado lì e compongo il mio panino del giorno :)



Tutto questo per dire che, seppur all'ultimo momento, non potevo non partecipare al concorso indetto da cavoletto che prevede tra l'altro un golosissimo regalo fatto da Esperya ai tre panini vincitori.

Quindi eccolo qui il mio panino gourmet :)) Il pane l'ho fatto io, con farina di granoduro e pistacchi di Bronte (uno dei tanti regali che mi ha fatto Lory). Dentro, ho messo uno dei miei abbinamenti preferiti: tonno affumicato, mozzarella di bufala campana dop e zucchine grigliate marinate con olio, aglio e basilico. Una goduria!

Involtini di merlano in foglie di limone



Il merlano è un piccolo pesce della stessa famiglia del melù e dei merluzzetti. Ha corpo allungato e capo appuntito. Vive in piccoli branchi sui fondali sabbiosi tra 30 e 100 m e si nutre di piccoli pesci e corstacei. Ha carni magre e molto saporite, pelle sottile e priva di squame, che non è necessario eliminare.
Ieri al mercato ho visto per l'ennesima volta questi "merlanini nostrani", e mi sono convinta a provarli. Da pulire è molto semplice:come per le acciughe si tolgono testa e interiora, poi si separato i filetti con l'aiuto di un coltellino affilato senza bisogno di staccare la pelle.

Per provarlo, sono andata su una ricetta già testata: ho impanato l'interno del filetto con pangrattato tostato con olio e aglio a cui ho aggiunto un trito di basilico, un po'di scorza grattuggiata di limone e un pizzico di sale. Ho arrotolato i filetti e li ho avvolti nelle foglie di limone precedentemente lavate e asciugate. Poi li ho cotti in padella antiaderente molto calda, un paio di minuti per lato. Li ho serviti con un infusione di olio e scorze di limone lasciata qualche ora, e qualche grano di fleur de sel.

11/06/07

Una pizza speciale :)



Sembra una normale pizza fatta in casa (niente di che, quindi), ma questa pizza per me è davvero speciale, perché è la prima che faccio con il nuovo giocattolino che mi è stato regalato dal mio compagno per il compleanno!
In realtà, il regalo è arrivato già da qualche giorno, e lo sto testando un po' con tutto: pane, focacce, impasti per pasta fresca, pasta brisée ecc... Una vera fiera del carboidrato, che vanifica inesorabilmente qualunque proposito di perdere quel kiletto per l'estate (che poi chissenefrega...quel kiletto può pure stare dove sta :P).
Ma la pizza è sempre la pizza, e questa è la mia prima pizza impastata con il kenwoodchef :))


Dalla prime prove fatte sono soddisfattissima! A me piace impastare ma mi sono resa con che LUI lo fa MOLTO meglio e più velocemente :))
A chi ce l'ha già (Sandra????) chiederò sicuramente consigli per l'uso, perché non sono ancora pratica e le brevi istruzioni mi sembrano abbastanza inutili.
A chi non ce l'ha e, come me non pensa che lo comprerà mai perché è troppo caro, suggerisco di andare a vedere questo sito tedesco, in parte consultabile in inglese (GRAZIE LORY!!!!).
Il kenwood che ho preso io costa in Italia 449 euro mentre lì costa 284 euro (!) che, con l'aggiunta dell'efficientissima spedizione dalla germania (6 giorni), sono comunque meno di 300 euro.
Mai più senza di lui!!! (ovviamente parlo del fidanzato :P ma vale anche per il ken :))

ps: l'impasto per la pizza è fatto con 300g di farina (metà grano duro e metà tipo 0, 4g di lievito, 1 cucchiaio di olio, acqua tiepida, sale. L'ho condita con pomodoro, fiordilatte e basilico e, in parte, con olive fior di cappero e ricotta salata.

09/06/07

Buon compleanno a noi!!



Eh sì, domani io e lulù facciamo gli anni. Per lei sono 2, per me un tot di più...33. A dire il vero, io non ho mai saputo la data esatta del compleanno di lulù. So solo che è nata all'inizio di giugno, per cui dall'anno scorso festeggiamo il compleanno insieme :)) Per me, dopo l'Imperia della mamma, è arrivato un bellissimo regalo, con cui sto già giocando da un paio di giorni. Per lulù, domani, pranzetto a base di gamberetti e merluzzo!!
:)

08/06/07

Parmigiana bianca di verdure grigliate

Forse avrei fatto meglio a chiamarlo pasticcio, vista la difficoltà a servire il tutto senza che si sfaldi. C'è da dire che era veramente buonissima, anche se non finirà nella mia nuova categoria light :P
Da servire come piatto unico, accompagnato da un'insalata e da pane integrale fatto in casa (io ho fatto delle schiacciatine integrali che ci stavano a pennello).



Ingredienti: 1 melanzana viola, 4 zucchine, 1 mozzarella di bufala, besciamella fatta in casa (30g farina, 40 burro e 1/2 litro di latte), basilico, pangrattato, pecorino in scaglie (o parmigiano), pangrattato, olio, sale, pepe.

Per prima cosa grigliate le verdure (io le ho affettate e messe in forno per circa 25 minuti a 180°). Preparate la besciamella e tagliate a pezzetti la mozzarella (fatelo con un po' di anticipo, in modo che dia via un po' di acqua). Preparate uno stampo rettangolare rivestendolo di carta da forno. Mettete sul fondo un cucchiaio d'olio e il pangrattato. Distribuite ora alternativamente uno strato di zucchine, 2 cucchiaiate di besciamella, la mozzarella a pezzetti, il basilico spezzettato, un altro strato di zucchine e così via. Salate e pepate a vostro gusto. Terminate con uno strato di verdure, il pecorino a scagliette, altro pangrattato e basilico tritato e un filo d'olio. Inofornate a 180° per circa 20 minuti, fino a che non si forma la crosticina.
Se volete un piatto più light provate senza besciamella. E' certamente un'altra roba, ma altrettanto buono. E' tutta colpa di Elisa che mi ha fatto venire voglia di salsa béchamel!!

07/06/07

Insalata estiva



Ovvero...che fare dell'anguria avanzata dal sushi? In effetti l'anguria la compro di rado proprio perché non riusciamo mai a mangiarla tutta, neanche se ne compro mezza. E' vero che con le angurie baby le scorte di anguria si riducono notevolmente, ma io avevo comprato quella grossa!! Mi è anche stato giustamente fatto notare che non è ancora stagione di angurie ma, a parte che la mia anguria era abbastanza dolce, il problema restava... Dopo un paio di merende a base di anguria, ho deciso di provare a piazzarla in un'insalata.
Ho letto che qualcuno la abbina alla feta, che però a me non piace, per cui ho pensato ad un pecorino sufficientemente piccante da bilanciare il dolce dell'anguria.

Ingredienti: anguria tagliata a cubettim songino, rucola, pecorino romano, lamelle di mandorle leggermente tostate.

Ho condito con poco olio, sale rosa dell'Himalaya (ricco di ferro) e aceto balsamico. E' fresca e saporita, adatta ad un pranzo leggero o come antipasto.

05/06/07

Sushi di anguria :-)



L'idea dell'anguria + alga e, quindi dell'anguria + pesce, me l'ha data Lory con la sua insalata di alghe (e oggi pomeriggio la potrò ringraziare :P). Invece l'idea del finto sushi l'ho rubata dal libro Finger Food di Viviana Lapertosa, che ha fatto dei bocconcini di anguria, bottarga e mandorle che - secondo Davide Scabin, ricorderebbero il sapore dell'ostrica (anche se il cavoletto l'ha provata e non sembrava altrettanto convinta). Comunque, io volevo semplicemente provare l'abbinamento anguria/pesce crudo, e sono piuttosto soddisfatta. Riproverò di sicuro con qualche altro pesce (ci vedrei benissimo il pesce spada, branzino o ombrina).
Inutile mettere la ricetta... Ho usato delle zucchine grigliate che avevo, più che altro per un effetto cromatico (!). Ho marinato leggermente la palamita con olio, fleur de sel e pepe, e ho usato delle striscioline di nori per legare il tutto.

04/06/07

Clafoutis tiepido di ciliegie e mandorle (Club di Sale & Pepe)

Il tempo delle ciliegie! Ne mangierei a chili e...nonostante mi trattenga, riesco sempre a farmi venire il mal di pancia. Ho provato questa ricettina di Sale e Pepe, e devo dire che è molto buona, ma le ciliegie continuo a preferirle crude e croccanti. Cumunque il dolce - avevo dimezzato le dosi originali - è durato giusto per una cena e la colazione successiva!


Ingredienti: 300g di ciliegie, 50g di farina, 1/4 di cucchiaino di lievito per dolci, 20g di mandorle a lamelle, 1 uovo + 1 albume, 25g di zucchero semolato, 1dl di panna, 1/2dl di latte, 5g di burro, zucchero a velo, sale.

Lavate le ciliegie, ed eliminate il picciolo. Mettetela in una tortiera leggermente imburrata (io ho usato lo stampo la plumcake). Sbattete le uova con lo zucchero, unite la farina, il latte, la panna e un pizzico di sale fino a formare una pastella liscia ed omogenea. Versate la pastella sopra le ciliegie. Completate con le mandorle a lamelle e informate a 180° per circa 25 minuti. Servite tiepido e spolverizzato con zucchero a velo.

02/06/07

Reginette integrali con pesto di rucola, pomodori e ricotta dura

Esperimento numero due con la nuova Imperia :)
Questa volta ho voluto provare la trafila per fare le reginette e, soprattutto, volevo fare un impasto senza uovo. Così ho mescolato farina integrale e farina di grano duro in pari quantità a cui ho aggiunto 1 cucchiaio d'olio, che aiuta a "tenere" la cottura. Certo la forma delle reginette non è proprio quella delle reginette che compri, ma devo dire che quest'impasto "rustico" era proprio buono :P



Per il condimento: 100g di rucola, 1 spicchio d'aglio, olio evo q.b., 1 cucchiaio di mandorle, pomodori pelati e tagliati a pezzetti, abbondante ricotta dura grattuggiata
Preparate il pesto mettendo nel mixer l'aglio, la rucola e le mandorle, e aggiungendo olio evo quanto basta per ottenere un pesto della consistenza desiderata. Mentre la pasta cuoce, tagliate a pezzetti i pomodori, precedentemente sbollentati e privati della pelle e dei semi, e grattuggiate la ricotta. Condite le reginette con il pesto, unite i pomodori, mescolate e infine la ricotta dura direttamente sui piatti.